C’è chi lo ritiene la stella polare grazie alla quale orientarsi nell’agire professionale. Il nuovo codice deontologico per gli infermieri italiani ha ottenuto il voto unanime di tutti gli ordini professionali lo scorso mese di aprile. Questo al termine di una consultazione con gli iscritti che ha rappresentato una novità nella stesura di questa importante documento.
Ma tra la partecipazione (anche on line) e la conoscenza c’è un gap da colmare. Sarà questo il compito degli ordini provinciali, attraverso incontri di aggiornamento. Qui siamo nella sala rossa del Castello di Barletta dove a parlare del nuovo codice deontologico ai propri iscritti è stato l’Opi della Bat. Giornata di confronto, ascoltando anche la lettura dei 53 articoli suddivisi in otto capi, alla presenza non solo dei rappresentanti del consiglio direttivo, ma anche della presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, Barbara Mangiacavalli, della professoressa Angela Basile, del dottor Francesco Falli, componente dell’Opi di La Spezia e della dottoressa Grazia Menchise.
Il nuovo codice deontologico, ha ribadito la presidente Mangiacavalli, è migliorabile anche se rappresenta un traguardo importante, ancor di più se si considera che l’ultimo codice era vecchio di dieci anni. Un tempo lungo nel quale la professione infermieristica e i suoi contesti, sono completamente cambiati.
Il servizio di TrNews.