Ore di angoscia e tribolazione dopo che a Taranto la forte tempesta ha determinato il cedimento a catena di tre gru posizionate sulla banchina.
Le operazioni di ricerca al momento rese difficoltose. Questo a causa delle acque torbide e del pericolo dato dalla presenza di rottami e delle gru pericolanti e rese instabili dai venti fortissimi. A dichiararlo la Guardia Costiera che coordina le attivita’ di ricerca e messa in sicurezza dell’area.
Intanto la procura di Taranto ha aperto un fascicolo d’inchiesta.
Pare infatti secondo prime indiscrezioni che la gru crollata a causa della tromba d’aria fosse la stessa venuta giu’ nel 2012, provocando anche in quel tragico giorno la morte di un operaio.
Sul posto giunto anche il procuratore Carlo Maria Capristo.
L’autorità giudiziaria ha intanto disposto il sequestro dell’intera area e la capitaneria di porto ha emesso un’ordinanza di interdizione alla navigazione nello specchio d’acqua per un raggio di 250 metri dalla sommita’ del molo dove si è consumata la tragedia.
Il sindacato di base usb ha inoltre indetto uno sciopero sino al 15 luglio.
l’ennesima immane tragedia che conferma l’assoluta pericolosità degli impianti gestiti da Arcelor Mittal Italia. “Abbiamo consegnato un cd”, prosegue la nota sindacale, “al ministro dDi Maio contenente 170 foto e 70 video che attestano lo stato fatiscente degli impianti dello stabilimento e a lui abbiamo chiaramente detto che ad oggi non ci sono le condizioni di sicurezza necessarie per coloro che lavorano all’interno di una fabbrica che ormai e’ ridotta ad un cumulo di rottame”.
“La fabbrica,- tuona Usb – va chiusa”.
Lo Slai Cobas aderisce allo sciopero dopo incidente e Fim, Fiom, Uilm e Ugl con Rsu e Rsl hanno proclamato uno sciopero ad altrondìza sino a quando azienda, istituzioni locali, regionali e nazionali nonché gli organi di controllo, non forniranno le dovute indicazioni di garanzia per i lavoratori ed i cittadini del territorio.