A quasi un mese dall’elezione del sindaco, a Corato è ancora buio pesto sulla nomina degli assessori che andranno a comporre la giunta di Pasquale D’Introno.
L’unico dato certo è che la giunta coratina sarà composta da sette assessori, quattro uomini e tre donne. Per il resto ci si affida a rumors, indiscrezioni e a qualche intuizione. Dal giorno della sua elezione, il sindaco D’Introno non ha più sentito l’esigenza di comunicare con cittadini e organi di informazione: nessun tradizionale comizio di ringraziamento e nessun comunicato stampa dal quale si potesse, anche solo lontanamente, evincere quale sia la logica alla base della nomina degli assessori.
Una logica che, ci pare di intuire, è di tipo puramente aritmetico: gli assessorati saranno distribuiti in base ai voti ottenuti dalle liste a sostegno del primo cittadino. Nel computo rientrerebbero anche Lega e Forza Italia, i due partiti le cui liste non hanno potuto partecipare alle elezioni in quanto ricusate per errori formali nella presentazione. Per loro è riservato un assessorato a testa, non si sa quale, ma con grande probabilità affidato ad una donna. Stesso peso in giunta avrà anche IDEA che, stando a primi calcoli, avrebbe eletto due consiglieri comunali. Il condizionale è d’obbligo giacché la proclamazione degli eletti ancora non è avvenuta e la distribuzione dei resti potrebbe riservare sorprese.
Direzione Italia, partito di maggioranza relativa all’interno del futuro consiglio comunale, potrebbe esprimere due assessori e il presidente del consiglio comunale, mentre Fratelli d’Italia, sorpresa in questa tornata elettorale, potrebbe esprimere due assessori, forte dei cinque consiglieri comunali eletti.
Fanno gola anche gli incarichi di “sottogoverno”, quelli relativi ai consigli di amministrazione di Asipu e SIxT, le due aziende del Comune di Corato. Nell’eredità da dividere rientrano anche quei posti.
Continue sono le riunioni interne ai partiti e tra i rappresentanti della coalizione proprio per cercare di ottenere il più possibile dalla divisione delle cariche: la Lega, che non esprimerà nessun consigliere comunale, è rappresentata ai tavoli di coalizione addirittura dal vice segretario regionale Riviello. Se a livello nazionale ormai Fratelli d’Italia e Direzione Italia vanno verso la fusione, a Corato le due compagini rimangono distinte ed ognuna rivendica per sé riconoscimenti proporzionali ai voti conquistati alle elezioni.
In tutto ciò la voce del sindaco è molto flebile se non addirittura inesistente. Una volta proclamati gli eletti, il nodo giunta potrebbe risolversi a stretto giro. Entro 10 giorni dalla proclamazione dei consiglieri comunali, il sindaco è tenuto a convocare la prima seduta di consiglio. Un appuntamento al quale non potrà presentarsi senza aver nominato la giunta.