I Carabinieri hanno documentato che era un parente prossimo dell’imprenditore pregiudicato, Giovanni Cipriani – di Bitonto – ad essere l’intestatario fittizio del 49% del capitale sociale dell’ARC Costruzioni Srl, risultato del reinvestimento di capitali di provenienza illecita. L’azienda, dunque, è stata sequestrata ai sensi della normativa antimafia.
Questo solo un ultimo passaggio di una ricca ed articolata indagine che ha avuto il primo esito lo scorso novembre quando i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari hanno sequestrato beni per circa 20 milioni di euro a Cipriani, già condannato per ricettazione e altri reati.
Per oltre un trentennio il 50enne e la sua famiglia ha accumulato beni in maniera illecita: tra questi tre appartamenti, tra cui una lussuosa villa, disponibilità finanziarie su un conto con un saldo di oltre 200 mila euro e la maggioranza delle quote della società di costruzioni edili Arc Costruzioni, impegnata tra l’altro in appalti pubblici per 43 unità immobiliari dislocati tra i Bitonto, Terlizzi, Palo del Colle e Binetto. Ci sono anche otto autovetture, alcune di grossa cilindrata, e diversi mezzi, attrezzature, destinati all’. L’uomo dichiarava al fisco un redito medio annuo di soli 6 mila e 400 euro.