I dati non combaciano, soprattutto per quanto riguarda la fornitura di mascherine.
Almeno questo emerge dalla comunicazione, fatta nella serata di martedì, dal dirigente della sezione della Protezione civile della Puglia, Mario Lerario: “Secondo i calcoli fatti a Roma – dichiara – il numero dei prodotti inviati in Puglia sarebbe di un milione e 272mila.
Ma di questi, spiega in maniera dettagliata Lerario, 168mila sono dispositivi di protezione individuale, 468mila mascherine di tipo chirurgico e 400mila bende di tipo Motrasio, non classificate come dispositivi di protezione individuale. Alla Puglia mancano 236mila mascherine della cui tipologia, non essendo state consegnate, non c’è alcune certezza” sottolinea Lerario.
Nella giornata di martedì sono arrivati alla Puglia, dalla Protezione civile, 1080 kit di accesso vascolare, 8778 tubi endotracheali, 84 monitor multi-parametrici, 176 altri monitor multi parametrici da trasporto senza possibilità di defibrillazione e 15 ventilatori (che fanno salire a 31 il totale dall’inizio dell’emergenza).
Ma in tema di mascherine c’è da registrare anche la circolare firmata dal presidente nazione degli Ordini dei medici, Filippo Anelli: “Quelle inviate aglio ordini del medici dei capoluoghi di Regione non sono autorizzati per l’uso sanitario”. La distribuzione di questi dispositivi di sicurezza individuale va sospesa immediatamente e vanno informati i medici e le strutture che ne fossero già in possesso che quelle mascherine non possono essere utilizzate.
C’è anche la buona notizia di altre mille mascherine donate all’Istituto Oncologico Giovanni Paolo II di Bari, da due aziende del territorio. Dispositivi destinati a medici e infermieri impegnati in questa emergenza sanitaria.