La scelta di Bari per celebrare il congresso nazionale della Cgil non è stata casuale. Susanna Camusso, segretario uscente, dopo otto anni alla guida del più grande sindacato confederale, lo ribadisce al termine del suo lungo intervenuto di apertura dei lavori nella Fiera del Levante.

La stoccata è nei confronti del Governo giallo verde che ha disertato l’appuntamento barese, non raccogliendo l’invito della Cgil. Uno sgarbo istituzionale che la Camusso non manca di sottolineare.

In un’ora e mezza di relazione, interrotta 52 volte dagli applausi dei delegati presenti in platea, il segretario nazionale uscente ha toccato temi come la manovra economica, l’unità sindacale e l’Unione europea. La legge di bilancio, accusa la Camusso, ci indebita drammaticamente per i prossimi due anni, non ha priorità e risorse per gli investimenti nel 2019 e cancella le prospettive per il 2020 e il 2021. Il segretario uscente, infine, parla del possibile successore con i due candidati, Colla e Landini, in corsa per l’elezione alla guida della Cgil.