Ennesima settimana di transizione in casa Barletta. Poche idee e confuse per Mario Dimiccoli, che ha chiuso la porta alla cordata di imprenditori barlettani capeggiata da Vincenzo Bellino e ha deciso di fare all-in. La società, in ogni caso, va strutturata da cima a fondo. Diversi, però, i campanelli di allarme. Non solo la mancanza di chiarezza nei confronti dei tifosi, ma soprattutto la necessità di occupare le caselle dell’organigramma societario.
Dopo una stagione comunque esaltante, culminata con la sconfitta nella semifinale playoff contro il Nardò, non ci sarà spazio per i compromessi. Tutte le parti in causa vanno allineate per evitare situazioni al limite durante la prossima stagione. La prima tessera da incastrare nel mosaico biancorosso è quella dell’allenatore. Il sogno è sempre Nicola Ragno, conteso da Barletta e Altamura, sempre con il Nardò sullo sfondo che in caso di permanenza in Serie D potrebbe riconfermare il tecnico molfettese. In settimana c’è stato già un contatto diretto tra le parti.
Nessuna novità, invece, sul fronte dirigenziale. Dimiccoli in questi ultimi giorni avrebbe già sondato la disponibilità di Beppe Camicia come direttore generale. Diversi i contatti tra le parti, ma allo stato attuale niente di concreto. Situazione pressocché identica nel ruolo di direttore sportivo per Umberto Quistelli, attuale collaboratore tecnico della Salernitana con un passato come responsabile del settore giovanile biancorosso nel 2015.
Da chiarire anche la posizione del vicepresidente Francesco Divittorio, che aveva preso le distanze da Dimiccoli in occasione del silenzio stampa annunciato a fine maggio. All’ombra di Eraclio, dunque, regna l’incertezza. Toccherà al numero uno biancorosso chiarire ogni aspetto e individuare gli uomini giusti per un nuovo corso che non parte sotto una buona stella.