Un lungo giro sulle montagne russe. Potremmo riassumere così i 120 minuti, con rigori annessi, di Pescara-Foggia. Il risultato è lo stesso dell’andata: i rossoneri riacciuffano due volte i padroni di casa, grazie alle reti di Rizzo e Markic, ma la svolta arriva dagli undici metri nella lotteria finale che premia Petermann e compagni.
Solito 4-3-3 per Zeman, che si affida al tridente Merola-Lescano-Cuppone. Delio Rossi, invece, nel suo 3-5-2 conferma grossomodo l’undici visto allo “Zaccheria”.
Pronti, via ed è il Pescara a stappare la gara. Al 2’, infatti, Rafia pennella per Cuppone che di testa batte Dalmasso per l’1-0. La risposta del Foggia arriva a stretto giro, con l’incornata di Ogunseye che al 9’ finisce fuori di poco. Le due squadre giocano a viso aperto, ma le occasioni latitano. Al 40’ è la traversa di Brosco, sugli sviluppi di un corner, a far tremare la retroguardia rossonera. Il Pescara chiude avanti la prima frazione.
La ripresa si apre con il tacco di Frigerio che per poco non beffa D’Aniello. Al 53’ l’estremo difensore biancazzurro blocca in due tempi il rasoterra dal limite di Ongunseye, mentre dieci minuti più tardi il lob di Garattoni si spegne sul fondo. Il Foggia rischia di capitolare al 69’, quando Merola, imbeccato da Delle Monche, firma il raddoppio. La posizione di partenza dell’ex rossonero, però, è irregolare di centimetri: il Var cancella il gol. Un segnale per la squadra di Delio Rossi che al 96’, all’ultimo respiro, trova il pareggio con Rizzo su sponda di Ogunseye.
I tempi supplementari diventano uno spettacolo vietato ai deboli di cuore. Al 95’ Desogus batte Dalmasso sull’ennesima invenzione di Rafia, ma il Foggia è duro a morire e al 115’ Markic pareggia i conti: 2-2 si va ai calci di rigore.
La tensione dagli undici metri si fa sentire. Il Pescara ne sbaglia tre. Fatale l’errore di Desogus, che spara alto e manda il Foggia in Paradiso. Per i rossoneri, ora, testa alla finale contro il Lecco. In palio c’è un posto in Serie B.