L’epilogo è stato inevitabilmente amaro, con la Serie B sfumata sul più bello dopo la doppia sconfitta nella finale playoff contro il Lecco, ma la beffa che si sta consumando in casa Foggia rischia di essere anche peggio. Il Lecco, infatti, è alle prese con la grana stadio. Il Rigamonti-Ceppi non è omologabile per il campionato cadetto e l’Euganeo è stato identificato come impianto alternativo, con l’annessa presentazione della documentazione arrivata però fuori tempo massimo. I lombardi vedono forte rischio la propria iscrizione in Serie B. Una situazione a dir poco paradossale che è oggetto delle attenzioni quasi morbose del Brescia, ma non solo. Anche il Foggia è spettatore non pagante della vicenda.

Le possibilità di vedere i rossoneri al piano superiore, tuttavia, sono pochissime. Il regolamento della Figc in tema di riammissioni e ripescaggi parla chiaro. La priorità è data a tutte le squadre retrocesse dalla Serie B e quindi spazio al Brescia, retrocesso dopo aver perso il playout con il Cosenza. Le cose potrebbero non cambiare anche se la Reggina, altra squadra a rischio per l’elevata massa debitoria, dovesse subire un destino analogo. Solo nel caso in cui nessuna tra Brescia, Perugia, Spal e Benevento riuscisse ad iscriversi al campionato cadetto, si potrebbe procedere.

Il Foggia proverà, in ogni caso, a far leva su un aspetto fondamentale legato alle quattro promozioni dalla Serie C alla Serie B, ovvero le tre prime di ciascun girone e la vincitrice dei playoff. Un cavillo da sfruttare a proprio favore. Dalla società rossonera, ovviamente, non filtra nulla. In attesa di capire quale sarà il destino del Lecco, il presidente Nicola Canonico continua a lavorare sottotraccia.