incendi

Gli incendi delle discariche e degli impianti di trattamento dei rifiuti, che continuano a divampare in Puglia da circa due settimane, raccontano bene quanto le emergenze facciano comodo a tutti e soprattutto quali siano gli interessi in campo. Ieri, 7 giugno, un altro rogo ha distrutto la sede di un’azienda di trattamento rifiuti di Palo del Colle, la Ecogreen Planet, sulla strada statale 96.

 

Sul posto, al lavoro per domare le fiamme, sono arrivate cinque squadre di Vigili del Fuoco, oltre a Carabinieri, Polizia Locale e i tecnici di Arpa Puglia per monitorare la qualità dell’aria.

A bruciare sono stati rifiuti di vario genere, soprattutto plastica, carta e ingombranti. «Il fumo fortunatamente non ha raggiunto il centro abitato di Palo del Colle e neanche quelli dei Comuni vicini» ha rassicurato la commissaria di Palo del Colle, Rossana Riflesso. «Nessuno tocchi la salute di incolpevoli cittadini – ha detto invece il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio -.Chiederemo giustizia verso tutti gli eventuali colpevoli di questo disastro».

Al momento, però, non è chiara l’origine del rogo e se si sia trattato di un incidente o di un incendio doloso.

Dell’accaduto è stato informato il pm di turno della Procura di Bari, Lanfranco Marazia, che valuterà l’apertura di un fascicolo d’inchiesta. Insomma, i nostri rifiuti continuano ad andare in fumo, e a diffondersi nell’ambiente sotto forma di particelle tossiche.

E stavolta non stiamo parlando di quelli raccolti illegalmente: a bruciare sono i rifiuti raccolti regolarmente nelle discariche e negli impianti. In Puglia, negli ultimi 12 giorni, sono stati contati 4 incendi: il 26 maggio la discarica di Giovinazzo, il 29 quella di Andria, il 1 giugno l’impianto di compostaggio di Lucera, ieri un’azienda di trattamento di Palo del Colle.

Che cosa sta accadendo? C’è un disegno dietro a questi roghi che distruggono i rifiuti raccolti dai cittadini?

Se lo chiede anche Nico Bavaro che aveva già preannunciato una interrogazione parlamentare. Una situazione che si fa sempre più inquietante e sulla quale, secondo il segretario regionale di Sinistra Italiana, è necessario fare piena luce, «mentre continua – sono sue parole – il silenzio delle istituzioni su vicende che dovrebbero allarmare e interrogare tutti».

E domani, a quale impianto toccherà?