Scrivono disperati al Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e alla direzione dell’Inps Puglia, i sindacati che rappresentano i 154 lavoratori dell’ex Om Carrelli, oggi Tua Industries. Nonostante gli ex dipendenti abbiano maturato i requisiti specifici per la mobilità in deroga e sottoscritto diversi accordi, ora attendono di riscuotere l’ammortizzatore sociale.
La lettera è stata scritta dopo i recenti sit-in che i lavoratori hanno fatto davanti alla sede dell’assessorato regionale alla Formazione e al Lavoro: una manifestazione che ha avuto il fine ultimo di sensibilizzare le istituzioni coinvolte affinché risolvano una situazione sempre più insostenibile per gli operai e per le loro famiglie.
“La mobilità in deroga – si sottolinea nella missiva – oggi è uno strumento fondamentale, vista la lunga assenza di reddito (da sette anni)” soprattutto perché questo strumento trova valenza perché inserito in un “percorso di reindustrializzazione e all’interno di accordi tra istituzioni regionali, nuova azienda, comuni e parti sociali”.
“Questo strumento diventa architrave non per un mero sussidio economico – dicono ancora i sindacati -, ma una base necessaria al ricongiungimento di quella equazione tra società, lavoro e senso di appartenenza al proprio territorio e alle istituzioni”.
Arrivano buone notizie, invece, per l’accordo business remote solution italia dove, grazie all’impegno dei sindacati è stato sventato il licenziamento di 99 lavoratori.
Dopo una trattativa di tre mesi con la BRSI, azienda con sede a Bitritto che opera settore informatico, si ritireranno le procedure di licenziamento e si metteranno in sicurezza gli addetti, avviando una Cassa Integrazione Straordinaria della durata di un anno, dove sarà prevista la rotazione – in maniera equa – di tutte le lavoratrici e i lavoratori con anticipazione salariale da parte dell’azienda. Sarà, inoltre, attivato un percorso di incentivazione all’esodo per 40 lavoratori che potranno aderire in maniera volontaria. A breve l’azienda presenterà al Ministero del Lavoro e alle parti sociali, un piano di risanamento che conterrà al suo interno anche quelle che saranno le prospettive future: contestualmente resterà aperto il tavolo regionale per monitorare la situazione.