Sì al salvataggio

Sì al salvataggio della Banca Popolare di Bari. Il Governo ha infatti approvato un decreto che stanzia 900 milioni di euro per Invitalia affinché finanzi il Microcredito centrale e gli consenta di acquisire quote della banca. Così dopo due giorni di accese polemiche e discussioni interne alla maggioranza, nel corso del nuovo consiglio dei ministri è giunto l’ok unanime al provvedimento (anche se le tensioni non sono mancate).

Tra gli obiettivi annunciati c’è quello di creare una banca d’investimento, con il fine di sostenere le imprese del Sud. “Il Governo è al fianco dei risparmiatori e dei dipendenti della banca”, ha dichiarato il ministro Roberto Gualtieri.

Dall’altro versante, nel corso della riunione (durata 90 minuti), il premier Giuseppe Conte ha assicurato come non saranno fatti sconti ai responsabili del crac della Banca Popolare di Bari, pretendendo di essere essere aggiornato sulle azioni di responsabilità.
Sulla stessa linea è il Ministro Luigi Di Maio: “Il decreto salva i risparmi dei risparmiatori ma nessuna pietà per i manager e per gli amici degli amici che l’hanno ridotta così”.

Ma il “sì” al provvedimento è giunto ancora una volta in un clima di tensione.

Il ministro Teresa Bellanova ha preannunciato che “Italia Viva” in Parlamento proverà a cambiare il testo e ha contestato il titolo del decreto che parla solo della realizzazione di una banca di investimento.

Alla fine però è arrivata la fumata bianca al decreto. A spiegare l’importanza del salvataggio della Banca Popolare di Bari, è stato il Premier Giuseppe Conte.

Intanto dalla Fiera del Levante di Bari, il leader della Lega Matteo Salvini, in occasione di una iniziativa elettorale in vista delle regionali, ha parlato dei temi scottanti per il territorio. Uno su tutti: proprio il crac dell’istituto di credito pugliese. “Voglio in galera- ha dichiarato Salvini- quelli che hanno rubato i risparmi dei lavoratori e degli imprenditori”.