La sua analisi sulla situazione in Romania, nell’anno in cui si andrà alle urne (nel prossimo mese di novembre) per le elezioni presidenziali, è frutto di un’esperienza imprenditoriale nel campo della cinematografia (è regista e produttore) e dell’informazione (sia su carta stampata che televisiva). Bobby Paunescu, nato a Bucarest 45 anni fa, non risparmia critiche all’attuale establishment politico del suo Paese, come sottolinea ai nostri microfoni in occasione della sua tappa a Barletta (dove è stato invitato dall’avvocato Michele Ciani, attuale presidente della Barsa).
Le presidenziali non sono così lontane, anche se solo il presidente uscente Iohannis ha già annunciato la sua ricandidatura. Ma dopo il voto europeo del 26 maggio scorso, cresce il fronte di chi vorrebbe candidare una personalità esterna al mondo politico tradizionale. E quando proviamo a sondare la posizione di Paunescu, l’imprenditore preferisce glissare:
Ma il tour italiano di Paunescu è importante anche per sondare gli umori di un milione e seicentomila rumeni che vivono nel nostro Paese. Saranno anche loro determinanti, come tutti i rumeni della cosiddetta diaspora, nell’elezione del prossimo presidente della Romania: