Controlli a tappeto, sequestri e tolleranza zero. Dando seguito a quanto emerso dalla riunione tecnica di coordinamento tra le forze dell’ordine dello scorso martedì in Prefettura a Barletta le forze dell’ordine hanno avviato una vera e propria stretta sull’utilizzo improprio delle biciclette elettriche sul territorio della provincia di Barletta-Andria-Trani.
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Già dalla serata di venerdì le forze dell’ordine sono state attive a Barletta dove dieci biciclette elettriche sono state sequestrate in zona Castello, alcune di queste erano condotte da minori ed in altre sono state anche rinvenute sostanze stupefacenti. I controlli sono poi proseguiti in tutto il fine settimana ed hanno interessato anche Andria e Bisceglie. Nel centro federiciano la polizia locale ed i carabinieri hanno posto sotto sequestro una decina di mezzi nella zona compresa tra la villa comunale ed il monumento ai caduti.
Dodici sono stati i mezzi sequestrati a Bisceglie. Nella città del Dolmen la zone oggetto di controlli sono state quella del lungo mare ed il centro cittadino. A tracciare un bilancio delle operazioni di controllo e sequestro a Bisceglie è stato il sindaco Angelantonio Angarano il quale nel ringaziare le forze dell’ordine ha ricordato quelli che sono le line guida di cui tener conto. I mezzi sequestrati, molti dei quali muniti di acceleratore al manubrio, saranno sottoposti ad una verifica approfondita delle caratteristiche tecniche da parte di funzionari della Motorizzazione Civile utile a definire la loro esatta qualificazione (bicicletta a pedalata assistita o motociclo) rispetto al Codice della Strada e a stabilirne l’eventuale confisca. Presso un centro revisioni si accerterà inoltre se il motore elettrico di ogni mezzo sviluppa una potenza maggiore rispetto a quella prevista, se supera la velocità di 25 km/h e se l’accelerazione ne consente la circolazione indipendentemente dalla propulsione muscolare. Se saranno confermate tali irregolarità, scatteranno ulteriori sanzioni per mancanza di immatricolazione ed assicurazione, guida senza casco ed eventualmente senza patente di categoria per i ciclomotori.