“Lo Stato è più forte dei caporali e lo Stato si sta organizzando per dare un affondo fondamentale a questa piaga” hanno aperto così il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica a Foggia il ministro alle Politiche Agricole Teresa Bellanova assieme al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, alla presenza del capo della Polizia, Franco Gabrielli e del prefetto di Foggia Michele di Bari, capo del dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione.
“Non esistono filiere sporche – ha spiegato la Bellanova -. Tutte le filiere sono filiere pulite. Ci sono imprese che praticano azioni illegali e che vanno combattute contrastate e punite. Ma non esistono filiere sporche perché altrimenti il messaggio che passa non è quello utile e necessario, ovvero che ci deve essere un’alleanza tra i lavoratori e le imprese sane”. Tra le soluzioni proposte che arriveranno in parlamento ad inizio anno, poi, anche quella di creare una App per smartphone che faccia incontrare domanda e offerta, in modo da gestire il fenomeno.
Sui ghetti ancora in piedi, il ministro dell’Interno, ha sottolineato che sono aree che vanno messe in sicurezza. I flussi migratori, ha sottolineato, devono essere valutati anche a favore della Regione: accogliere persone per svolgere lavori stagionali, può giovare al territorio.
Ha fatto eco anche il governatore Michele Emiliano: “Utilizziamo i fondi europei, nazionali e regionali – ha detto – per migliorare l’accoglienza dei lavoratori che in ogni stagione arrivano a Foggia e in altre parti della regione per contribuire alla ricchezza che proviene dalla coltivazione dei campi. Ci sono già 850 posti nelle foresterie organizzati dalla Regione: luoghi dignitosi e attrezzati per accoglierli, ma non ci fermiamo: stiamo per farne partire altre due con 160 posti complessivi – annuncia Emiliano -. Saranno così cinque centri tra San Severo, Lesina, Poggio Imperiale, oltre che a Nardò e Turi”.
In ultimo, ha detto Emiliano, si è dato impulso in una delibera della giunta regionale al recupero degli immobili abbandonati e dismessi nel centro di Carpino: “Sperimenteremo una nuova pratica per dare nuova vita ai centri storici in via di spopolamento”.