Il Barletta 1922 continua a lavorare sul futuro societario e sull’agibilità parziale dello stadio “Puttilli”. Dopo aver formalizzato l’iscrizione per la stagione 2019/2020, grazie al contributo della dirigenza dimissionaria, i biancorossi sono chiamati a stringere i tempi sui due fronti più caldi dell’estate.
Tramontata la trattativa con la cordata avellinese guidata da Pino Sollazzo, il titolo sportivo è rimasto nelle mani del sindaco Mino Cannito. Con la stagione ufficialmente al via tra un mese, le prime settimane di agosto diventano cruciali per trovare nuove forze imprenditoriali ed allestire l’organico per il prossimo campionato.
Al momento, però, nessun potenziale successore di Mario Dimiccoli e Walter Dileo si è affacciato negli uffici del primo cittadino. Le due figure della dirigenza dimissionaria hanno prima contribuito economicamente all’iscrizione alla prossima Eccellenza, poi hanno fornito le documentazioni relative ai bilanci, come richiesto dalla cordata avellinese che, nei giorni successivi, non si è più recata a Palazzo di Città per visionare fisicamente i dati economici.
L’unica pendenza in essere riguarda l’IVA, accumulata nei quattro anni di Eccellenza, il cui pagamento è però dilazionabile. Le dirigenze che si sono susseguite dal 2015 stanno provvedendo a colmare il deficit attraverso un fondo appositamente predisposto. Non esistono, dunque, debiti con aziende o calciatori, che avrebbero precluso la regolare iscrizione al campionato.
Proprio Walter Dileo, dopo aver chiarito questi aspetti, durante la puntata di “Calcio Cocktail” di mercoledì ha parlato anche dell’agibilità parziale dello stadio “Puttilli”, fattore nevralgico nel futuro del Barletta 1922. La convocazione del Prefetto, inizialmente prevista per il 5 agosto, non è però ufficiale.
Intervista Walter Dileo Calcio Cocktail
Gli altri club di Eccellenza sono già al lavoro per la prossima stagione, ma osservano con attenzione gli sviluppi relativi al Barletta 1922. Il tempo a disposizione dei biancorossi diminuisce a vista d’occhio: il lavoro sui due fronti è ancora fattibile, ma serve una sterzata decisiva.