Obbligati ad inseguire affannosamente per l’ennesima stagione.
Per il Barletta 1922 è un altro anno di fatiche, sofferenze e delusioni, pur con un barlume di speranza a fare da guida fino al termine del campionato. Un campionato durante il quale i biancorossi avrebbero dovuto recitare un ruolo da protagonista, prima di scontrarsi con la dura realtà dell’Eccellenza.
Dopo i rischi della scorsa estate, la dirigenza barlettana è riuscita a partire al fotofinish costruendo una squadra competitiva ai piani alti. Ma la fretta, la preparazione frenetica e gli intrecci di mercato non hanno permesso di arrivare allo start ufficiale nelle migliori condizioni. Il bell’esordio in Coppa Italia nel derby contro l’Audace aveva fatto pensare al meglio, ma l’inizio di stagione è stato disastroso: ultimo posto in classifica con un solo punto fino al ko di Vieste, esonero inevitabile di Massimo Gallo e arrivo in panchina di Massimiliano Tangorra.
Il tecnico barese, nonostante la situazione drammatica, non ha mai abbandonato l’idea di disputare i playoff ed è riuscito a risalire fino ai piazzamenti che, sulla carta, garantirebbero gli spareggi promozione. Il distacco dal Corato, però, è ancora troppo ampio per disputarli realmente: per il secondo anno consecutivo, il Barletta rischia di entrare in griglia playoff ma senza il margine utile per giocarli.
Un flop con poche attenuanti, considerando un attacco con Pignataro, Caputo, Varsi e Procida: per via degli infortuni, non c’è mai stata la reale possibilità di avere tutta l’artiglieria pesante a disposizione, ma i tanti punti persi con le piccole e le occasioni sfumate negli scontri diretti non possono passare dall’assenza dei singoli. L’eliminazione dalla Coppa Italia ha accentuato il malumore tra i biancorossi, che proveranno fino all’ultimo la disperata rincorsa ai playoff.
La sosta forzata per l’emergenza Coronavirus ha lasciato il Barletta in stand-by come tutte le altre squadre: quinto posto in classifica, 5 giornate ancora da disputare e 15 punti di distacco dal Corato, con la terza in classifica che non potrà averne più di 7 per disputare i playoff regionali. L’alternativa è che i neroverdi vincano la Coppa Italia nazionale, facendo scalare la griglia promozione, ma i biancorossi di Tangorra, così come Ugento e Trani, non possono fare affidamento solo su fattori esterni. Per il Barletta, il rischio dell’amaro in bocca a fine stagione è ancora molto concreto.