Molteplici reati che sarebbero stati commessi da 24 persone finite in manette – di cui 22 in carcere, uno agli arresti domiciliari e un militare sottoposto a misura interdittiva – nell’Operazione “Cocktail” portata a termine dai Carabinieri di Foggia, Scico Roma e Gico della Guardia di Finanza di Bari.
Cocktail perché gli indagati, prevalentemente residenti a Cerignola, due di San Pietro Vernotico e un noto pregiudicato di Terlizzi, sono accusati, a vario titolo, di associazione dedita al traffico e allo smercio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto in luogo pubblico di armi da sparo, sia comuni che da guerra, anche clandestine, estorsione, ricettazione e tentato omicidio aggravato: uno nei confronti di un cerignolano, l’altro nei confronti di un ghanese avvenuto nel 2017 a Policoro.
L’attività investigativa, coordinata dalla DDA, è una costola dell’Operazione Antimafia “Decimazione” e rivela il ruolo egemone di tre distinte, ma contigue associazioni cerignolane dedite nel traffico di sostanze stupefacenti con collegamenti con criminalità organizzata foggiana: il pregiudicato di Terlizzi era il principale fornitore di cocaina che in questo caso veniva destinata al capoluogo dauno.
Sei i cerignolani arrestati in flagranza di reato.
È emersa, inoltre, un’attività estorsiva nei confronti di un commerciante di carburanti e nei guai è finito anche un Carabiniere, sospeso dal pubblico ufficio, che avrebbe rivelato notizie sullo svolgimento di indagini in merito a reati predatori, ricevendo in cambio 1500 euro.
È stato sventato l’assalto a un caveau della società Loomis International, con sede a Chiasso, in Svizzera, che ha portato alla cattura dei 18 autori, per tentato furto aggravato.
Durante le indagini sono state sequestrate oltre 23 kg di sostanze stupefacenti, la somma contante di 1 milione e 200 mila euro, tre pistole, tre fucili calibro 12 e circa 200 munizioni di vario tipo e calibro.
I militari hanno anche recuperato otto Jeep Renegade e tre Fiat 500 X, risultate rubate a Melfi.
Durante le indagini le fiamme gialle hanno eseguito anche accertamenti patrimoniali nei confronti di sette persone: il GIP ha disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili, quote societarie e compendi aziendali, per un valore di oltre 5 milioni di euro.