Ci vorrà ancora del tempo per smaltire del tutto la delusione del campo. La rete di Pavoletti che ha gelato il “San Nicola” all’ultimo respiro resterà per sempre impressa nella mente dei tifosi. Sfumata la Serie A, però, il Bari dovrà riorganizzare le idee e ripartire.
La famiglia De Laurentiis, inevitabilmente, si trova sotto i riflettori. Aurelio è il presidente del Napoli campione d’Italia, mentre il figlio Luigi ricopre la stessa carica al Bari e l’articolo 16 delle Norme Organizzative Interne della Figc vieta la multiproprietà nello stesso campionato a coniugi o parenti fino al quarto grado. Una situazione, in realtà, consentita in maniera transitoria. A luglio 2022 il Consiglio Federale ha concesso una deroga fino alla stagione 2028-29 con una sola discriminante: le due squadre non devono essere ai nastri di partenza dello stesso campionato e la sconfitta contro il Cagliari nella finale playoff ha rimescolato le carte in tavola, con i De Laurentiis che potrebbero comunque mantenere la società biancorossa.
Le grandi manovre sul futuro del Bari sono, dunque, in corso. Si fanno sempre più insistenti le voci di un solido fondo arabo pronto a mettere sul piatto un’offerta irrinunciabile, ma il mancato approdo in Serie A ha cancellato con un colpo di spugna una cessione imminente. Anche l’ipotesi Casillo, main sponsor nell’ultima stagione, sembra essere sfumata con la nomina di Pasquale Casillo come presidente del Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Bari.
Lato tecnico, intanto, ci si aspetta una rivoluzione. Tanti i calciatori ormai a fine ciclo: da Antenucci a capitan Di Cesare, fuori dal progetto per una questione anagrafica, passando per i pezzi pregiati Cheddira e Caprile.
In bilico anche Polito e Mignani. Il primo, con un progetto ambizioso potrebbe rimanere nonostante le sirene della Serie A. Il tecnico, invece, potrebbe abbandonare la nave.