Quando hanno lasciato la Serie B per le stesse motivazioni, probabilmente Bari e Avellino speravano di incontrarsi un anno più tardi in un contesto del genere. La poule scudetto è un’occasione per ricordare chi lotterà per i piani alti della Serie C nella prossima stagione: due nobili decadute, due città affamate di calcio, che hanno avuto due percorsi diversi nella propria esperienza tra i dilettanti.
La cavalcata del Bari è stata inarrestabile, il dominio del girone I mai in discussione. La Turris non si è mai illusa di poter vincere il campionato, nemmeno dopo il successo casalingo nello scontro diretto, mollando la presa nelle battute finali. Per i biancorossi, l’anno in Serie D è stato mistico ma è anche passato piuttosto velocemente, senza intoppi particolari.
L’Avellino, invece, è stato spesso lontano dalla vetta del girone G, accelerando soltanto nella fase finale della regular season e agganciando in extremis la capolista Lanusei. Un primo posto acciuffato per i capelli dagli irpini, che hanno dovuto vivere il brivido dello spareggio con i sardi. La vittoria è stata una liberazione dalle sofferenze e dalle incertezze di un’intera stagione, durante la quale ci si aspettava un dominio come quello del Bari e invece è stato necessario un dentro-fuori mozzafiato.
Domenica, lupi e galletti si affronteranno nella seconda giornata del triangolare per la Poule Scudetto. Dopo il pareggio contro il Picerno, il Bari andrà al Partenio per issarsi al primo posto, aspettando poi il match di mercoledì tra lucani e campani.
Un testa a testa che c’entra ben poco con la Serie D. Nella scorsa stagione, Avellino e Bari lottavano rispettivamente per evitare la retrocessione e centrare i playoff. Il profumo della cadetteria torna a farsi sentire dalle parti dell’Irpinia, ma anche tra i tifosi biancorossi che seguiranno la squadra di Cornacchini in trasferta. La Poule Scudetto è solo un passaggio obbligato.