Un epilogo sofferto per un anziano signore di Trinitapoli, vittima delle violenze fisiche del proprio figlio.
Prima le minacce, le aggressioni verbali e la dignità lesa, poi le botte e le vessazioni continue a sfondo estorsivo per l’acquisto di alcol e stupefacenti. Sono le motivazioni che avrebbero mosso un anziano signore 70enne di Trinitapoli a rompere il silenzio ed sporgere denuncia presso la locale stazione dell’Arma nei confronti del figlio 44enne.
La cieca violenza si è consumata nelle mura domestiche nel mese di Marzo, ai limiti dell’accettabilità per un anziano padre in difficoltà. Una vicenda che coinvolge troppo spesso le figure genitoriali, vittime di soprusi e violenze, travolte anch’esse nel vortice della dipendenza e della criminalità dei figli, a cui porre rimedio solo con la denuncia alle forze dell’ordine per interrompere il fenomeno.
L’uomo pregiudicato, era stato rimesso in libertà nel mese di Febbraio dopo aver scontato una condanna definitiva, ma si sarebbe macchiato dei reati di estorsione e maltrattamenti in famiglia, a cui il Gip di Foggia avrebbe prontamente provveduto con applicazione della misura di custodia cautelare e trasporto in una struttura detentiva. Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari, a cui seguirà un interrogatorio di garanzia per accertare la sua eventuale colpevolezza, da verificarsi in fase processuale con il confronto tra le parti.
Un tentativo fallito di reinserimento nella società del detenuto, bloccato dalla forza di un padre che ha trovato il coraggio di denunciare e dal tempestivo intervento dell’Arma per estirpare questi reati domestici.