Da un lato l’esigenza di soddisfare il desiderio di vendetta per la morte del fratello Matteo De Gennaro. Dall’altro quello di affermare la propria personalità criminale nel traffico di sostanze stupefacenti.
Sono queste le motivazioni che portarono Paolo De Gennaro 31enne biscegliese e il 48enne Filippo Capriati, tra i boss dell’omonimo clan barese ad architettare l’omicidio di Girolamo Valente nell’agosto 2017.
Secondo le indagini, svolte dai Carabinieri e coordinate dalla dottoressa Luciana Silvestris della Direzione Distrettuale Antimafia, i due sicari – da una parte Paolo De Gennaro, l’altro ancora in corso di identificazione – agirono in pieno giorno, terrorizzando la comunità locale per le modalità mafiose dell’esecuzione.
In sella ad uno scooter, con caschi integrali e giubbotti antiproiettile, affiancarono l’auto sulla quale viaggiava la vittima ed esplosero 18 colpi di mitragliatrice. Valente fu ucciso e la moglie, sul lato passeggero, rimase ferita.
Il benestare ricevuto dai sicari da parte del boss Filippo Capriati, avrebbe garantito loro la necessaria “protezione” da eventuali successivi botta e risposta armati.
I presunti colpevoli, sono già in carcere per altri reati.