L’agricoltura resta un terreno minato per il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. L’ultima grana è quella delle dimissioni, dopo appena tre mesi dalla sua nomina, del commissario dell’Arif, Oronzo Milillo. Una uscita di scena con tanto di lettera inviata alla Regione che fa rumore per i tempi e i modi e riaccende la polemica poltica da parte delle forze d’opposizione.
Milillo scrive che gli atteggiamenti e le azioni di alcune settori della Regione Puglia non permettono al sottoscritto di operare serenamente ed uno dei punti di frizione sarebbe legato alla vertenza xylella. Il caso riguarda il blocco delle attività di monitoraggio dell’epidemia, a causa di problemi procedurali. Ma Milillo avrebbe sbattuto la porta (espressione quest’ultima utilizzata delle opposizioni) anche perché, nonostante sia commissario dell’Arif, non sarebbe stato informato della delega conferita al sub commissario Francesco Ferraro, sindaco di Acquarica del Capo che collaborerà con la task force impegnata ad istruire le domande di reimpianto degli ulivi. Milillo, prima di rilasciare dichiarazioni ufficiali, vorrebbe parlare con il presidente Emiliano (che è anche asssessore all’agricoltura e alla sanità) contro il quale si scagliano le opposizioni. Il Movimento Cinque Stelle chiedono al presidente di riferire in aula ma sottolineano che da anni Emiliano svicola sui numerosi problemi dell’Arifa: dalla gestione del personale all’attività irrigua. Per l’europarlamentare, Raffaele Fitto, siamo di fronte al totale fallimento delle politiche agricole della Regione con la Puglia che rischia di dover restituire all’Europa oltre 160 milioni di euro per non aver raggiunto la spesa prevista dal piano di sviluppo rurale. Per i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia e Direzione Italia, le dimissioni di Milillo hanno una spiegazione semplice: si è dovuto scontrare con l’ingombrante presenza di un presidente di Regione che non delega.