La legge regionale approvata all’unanimità ieri in consiglio regionale, ha mosso i primi passi grazie all’impegno del dirigente, Stefano Fumarulo, prematuramente scomparso. La norma consentirà alla Puglia di continuare il suo cammino di contrasto alle mafie, non solo con la continua attività delle forze dell’ordine, di indagini e processi, ma soprattutto portando via alle mafie l’assenza dello Stato.
“Noi vogliamo colmare ogni assenza dello Stato, essere presenti e consentire un’educazione antimafia di tutti i pugliesi sin dai primi anni della loro vita: è un risultato politico importantissimo, uno dei pilastri del mio mandato di governo”.
“Stiamo investendo undici milioni di euro in progetti di antimafia che coinvolgeranno centinaia di ragazzi qui in Puglia con iniziative di vario genere: costruiscono la mentalità del contrasto alla mafia. Non dopo eventi catastrofici o luttuosi, ma tutti i giorni e questo costruisce una coscienza, una resistenza popolare al proselitismo mafioso. La fondazione, che porterà il nome di Stefano Fumarulo, sarà una fondazione di eccellenza nell’antimafia sociale. La lezione di don Ciotti, di Libera, di Avviso Pubblico, ciascuno secondo la propria responsabilità, è per noi punto di riferimento”.
Avviso Pubblico è stata partner tecnica della Regione ha trasferito quelle che sono le capacità dell’associazione, le buone prassi italiane, la politica regionale ha fatto il resto e mi ha fatto davvero piacere che su temi così seri ci sia stata l’unanimità del voto.