giovanni xxiii

Ha seguito il percorso differenziato, grazie ad un accesso diretto in reparto e bypassando gli ambienti comuni dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII, la neonata ricoverata nel reparto Infettivi, arrivata con febbre e tosse e trovata positiva al Covid19.

È il nuovo percorso di fast track infettivologico attivo al pronto soccorso del pediatrico Giovanni XXIII che raddoppia e riserva una corsia prioritaria ai piccoli pazienti sospetti Covid19. Si tratta di un sistema a doppio binario che consente di garantire percorsi separati per i bambini con malattie respiratorie ed evitare così possibili contagi, soprattutto alla luce del primo caso  di ricovero.

Il primo accesso, al momento dell’arrivo al pronto soccorso, prevede un pre-triage esterno unico. Il genitore del piccolo paziente viene accolto in un box fuori dall’edificio dove gli infermieri raccolgono le informazioni sui sintomi del piccolo. Se il genitore riferisce che il bambino presenta una sindrome respiratoria, febbre e tosse persistenti, si attiva il “fast-track infettivologico”. Il percorso, alternativo a quello ordinario, indirizza il bambino direttamente in un ambulatorio dedicato, al piano terra del padiglione delle Malattie infettive.

Qui il personale del pronto soccorso, dotato di tutti i dispositivi di protezione individuale previsti dal protocollo Covid19, valuta se le condizioni del bambino richiedono o meno il ricovero. In caso di ricovero, il bimbo viene accompagnato al primo piano del reparto di degenza di Malattie infettive: il tragitto, contrassegnato da apposite indicazioni, avviene attraverso un corridoio collegato direttamente e senza interferenze all’ambulatorio di pronto soccorso. In reparto il piccolo viene sottoposto a tampone per verificare l’eventuale positività al Covid19.

Qualora invece il medico non ritenga necessario il ricovero, il piccolo può tornare a casa con la prescrizione di una terapia domiciliare ed è riaffidato al pediatra di libera scelta.“Le nuove modalità di accesso, individuate con la direzione sanitaria – spiega il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore -, servono inoltre a incrementare il grado di sicurezza dei pazienti, delle famiglie e degli operatori sanitari in servizio al pronto soccorso riducendo il rischio di contagio”.