“Servono, nel territorio, presidi di legalità e maggiori controlli”, per sconfiggere le agromafie e a difesa della regolarità dei rapporti di lavoro, in un settore che è fonte di ricchezza. È il monito lanciato dal segretario generale della Cgil provinciale, Biagio D’Alberto, in risposta ad un fenomeno, quello delle infiltrazioni della criminalità in agricoltura, sempre più in espansione che tocca da vicino la Puglia e anche la Bat. In particolar modo, la sesta provincia pugliese, è carente di presidi di legalità: “Il dover dipendere dalle forze di polizia di Bari e Foggia- ha osservato D’Alberto- fa vivere una condizione di marginalità a questo territorio”. Tra uffici rimasti “nel limbo” e la Questura di Andria, ancora incompiuta, il segretario generale della Cgil provinciale ha quindi voluto lanciare il messaggio di come la Bat necessiti di attenzione.
Con l’obiettivo di veder contrastato il fenomeno delle infiltrazioni mafiose nel settore e con il fine di pretendere maggiori controlli nelle aziende locali.
La produzione agricola, nella regione, è infatti una vera e propria fonte di ricchezza, che fa gola ai malavitosi: l’Istat ha calcolato come nel 2018 siano stati sfiorati i 5 miliardi di euro di profitti.
“La Puglia- ha dichiarato Biagio D’Alberto- è al terzo posto, preceduta da Sicilia e Calabria, per penetrazione criminale in agricoltura. La Bat è al 18esimo posto tra le province italiane per intensità del fenomeno. Al 30esimo dopo Foggia e Brindisi per permeabilità delle agromafie”.
Inoltre l’ispettorato del lavoro ha evidenziato come un’azienda agricola pugliese su due, presenti irregolarità con il 64% di lavoratori in nero e con il 75% di agricoltori impiegati in clandestinità.
“Manca una vera battaglia del territorio- ha denunciato D’Alberto- Non si possono controllare migliaia di aziende, non solo agricole, con dieci o quindici ispettori inviati da Bari. Oltre al fatto che rivendichiamo anche l’arrivo dei trenta o forse più operatori delle forze dell’ordine promessi al territorio in una recente visita in Prefettura di un rappresnetante dell’ex Governo giallo-verde”. Se i rinforzi siano arrivati o meno per il segretario generale della Cgil della Bat poco cambia: “è il minimo rispetto a quello che realmente servirebbe- ha concluso D’Alberto- come dimostrano ancora gli ultimi fatti di cronaca accaduti nelle campagne di Trinitapoli lunedì mattina con l’agguato (fallito) ma teso per uccidere il boss Michele Visaggio”.