Prima ha aggredito il personale sanitario del 118, poi ha sferrato pugni e calci ai carabinieri, che erano intervenuti per sedare gli animi. Così i militari hanno bloccato e arrestato il 23enne con l’accusa di resistenza, violenza a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate e interruzioni di pubblico servizio. Il giovane è stato il protagonista di un episodio di violenza avvenuto domenica mattina, alle sei, a Trani.
Dopo una discussione con suo padre, il genitore ha accusato un malore, accasciandosi al suolo. Il 23enne ha quindi chiamato i soccorsi. Ma intervenuti sul posto i sanitari del 118, accusati dal ragazzo di un presunto ritardo nell’arrivo, sono divenuti il bersaglio di aggressioni fisiche e verbali. Maltrattamenti che sono costati alla dottoressa sette giorni di prognosi e ad un operatore un ematoma cranico.
Nonostante le violenze subite, i soccorritori sono riusciti a trasportare il paziente al pronto soccorso. Ma anche all’ospedale di Trani, alla presenza dei carabinieri, i tentativi di aggressione sono proseguiti. I militari, intervenuti per calmare gli animi, sono finiti a loro volta, con pugni e calci ricevuti, nel mirino dell’aggressore, riportando lievi ferite.
Il 23enne, in preda all’ira, non si è fermato. Ma ha continuato a tirare pugni anche sulla porta d’ingresso dell’ospedale, volendo a tutti i costi entrare nella struttura con l’intento di continuare le sue azioni violente contro il personale del 118. Solo l’intervento di altre due pattuglie di Carabinieri, giunte di rinforzo, ha consentito di bloccare definitivamente il 23enne e di trarlo in arresto.
Il giovane è stato condotto presso il Carcere di Trani, in attesa di giudizio.