Alla dottoressa sette giorni di prognosi. All’operatore un ematoma cranico.
Un nuovo episodio di violenza registrato ai danni dei sanitari del 118, questa volta avvenuto a Trani. E l’Ordine delle Professioni infermieristiche della Bat è insorto, esprimendo solidarietà alla dottoressa e agli infermieri aggrediti ma allo stesso tempo chiedendo anche alla Asl di vigilare sul fenomeno, che continua a dilagare e a preoccupare.
Quello avvenuto domenica mattina alle sei, in un bar in piazza Longobardi, a Trani, è stato infatti solo l’ultimo dei tanti episodi di maltrattamenti avvenuti ai danni degli operatori del 118. Allertati per un codice rosso, non appena entrati nel locale, i sanitari, sono stati aggrediti verbalmente e fisicamente dai parenti del ferito, per un presunto ritardo nell’intervento. Nello specifico, un presente ha scaraventato fuori dal bar, la dottoressa, facendola cadere addosso all’infermiera che la seguiva. Anche l’autista dell’autombulanza e il soccorritore sono stati poi circondati e malmenati.
Nonostante le aggressioni subite, i sanitari sono riusciti a trasportare il paziente al pronto soccorso. Ma anche all’ospedale di Trani, seppur con la presenza dei carabinieri, le violenze sono proseguite e il personale aggredito è stato visitato: sette giorni di prognosi per la dottoressa ed ematoma cranico per il soccorritore.
E a scendere in campo è stato l’Opi Bat. “L’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia Barletta-Andria-Trani- ha fatto sapere in una nota- esprime la propria solidarietà e nello stesso tempo vuole attenzionare le istituzioni regionali e territoriali come la ASL a quelli che sono gli episodi di violenza a danno degli operatori sanitari, diventata ormai una vera e propria emergenza nazionale”.
L’Opi Bat ha inoltre invitato la “Asl a vigilare sul fenomeno coinvolgendo gli operatori sanitari più esposti al rischio in percorsi di formazione specifici e attraverso una campagna di comunicazione informativa rivolta ai cittadini, anche sul corretto utilizzo del servizio di emergenza urgenza 118 e degli altri servizi sanitari alternativi offerti dalla Asl”.