In attesa di sapere chi sia il vero inquinatore della falda nella zona industriale di Barletta, alla Timac Agro giocano d’anticipo mettendo in cantiere un nuovo intervento di messa in sicurezza operativa della falda stessa.

Progetto approvato all’unanimità dagli enti preposti (Arpa, Asl, Provincia Bat e Comune di Barletta) che diventerà concreto entro la fine dell’anno. Il nuovo impianto, come spiegato nel corso di una conferenza stampa, all’interno dello stabilimento Timac, intercetterà le acque inquinante della falda che caratterizza l’area industriale, le tratterà rimuovendo le sostanze inquinanti per poi reimmetterle nella falda depurate, come spiega il direttore dello stabilimento barlettano, l’ingegner Giovanni Vetrugno.

L’impianto costerà all’azienda 350mila euro, somma che si aggiunge ai tre milioni e mezzo di euro spesi da Timac in questi anni, ha ricordato il responsabile delle relazioni esterne, Andrea Camiora. Quattro milioni di euro complessivi dedicati alla gestione ambientale, il cui ultimo tassello sarà quello di avere le acque depurate sotto lo stabilimento, con la certezza, assicura Camaiora, che non sono più ascrivibili alla Timac, fenomeni come quello della puzza che, periodicamente, attraversa l’aria della città: