Pestati e ridotti in gravi condizioni da quattro buttafuori all’esterno di una discoteca di Molfetta. È questo l’oggetto di una querela-denuncia depositata presso la locale Stazione dei Carabinieri da un 21enne del posto, che ha raccontato agli inquirenti di essere rimasto ferito (assieme ad altri suoi due amici di 25 e 26 anni) dopo una aggressione da parte di quattro addetti alla sicurezza.
Il fatto è avvenuto intorno alle 4 del 31 agosto scorso, dopo una notte di fine estate trascorsa a pochi passi dal mar Adriatico: è in questa fase, si legge nella copia della denuncia, che il 21enne (che ha rimediato un pugno allo zigomo, poi medicato presso il punto di primo intervento dell’ospedale monsignor Antonio Bello di Molfetta) lamenta di essere stato – alla pari dei suoi amici – massacrato di calci, pugni e schiaffi. Al momento, però, c’è solo uno scambio di accuse, i primi dicono di essere stati aggrediti dagli addetti alla sicurezza del locale, i buttafuori rispondono d’essere intervenuti per allontanare i ragazzi e d’essere stati minacciati. Di certo sono stati i due giovani molfettesi, di 25 e 26 anni, a finire al Policlinico di Bari, trasportati da un’ambulanza del Servizio 118: il primo, a cui i medici baresi hanno riscontrato un ematoma in pieno volto, è stato operato perché aveva un timpano perforato, mentre al secondo, che ha riportato la frattura del setto nasale e traumi allo zigomo, i chirurghi hanno ricucito una palpebra. Non si è fatta attendere la versione di uno dei due gestori del locale che, pur rimarcando come la sua discoteca abbia garantito la sicurezza e l’assistenza e condannando ogni forma di violenza, ha assicurato che sono stati i ragazzi, fatti allontanare dal locale, ad aggredire per primi, e gli addetti alla sicurezza non hanno fatto altro che difendersi.
Ad ogni modo, non è certo che cosa abbia innescato la scintilla che ha fatto poi degenerare la situazione, prima dell’arrivo dei militari dell’Aliquota Radiomobile della locale Compagnia, giunti sul posto per gli accertamenti sull’accaduto. I ragazzi feriti sono stati già ascoltato dagli inquirenti diretti dal capitano Vito Ingrosso, adesso al lavoro per accertare le cause dello scontro (apparentemente inquadrabili in futili motivi iniziati all’interno e poi proseguiti all’esterno del locale) e per accertare responsabili e responsabilità.
Insomma, l’attività investigativa è solo all’inizio.