Sono undici le baracche abbattute oggi nel ghetto di Borgo Mezzanone, l’agglomerato sorto accanto al Centro Richiedenti Asilo a pochi chilometri da Foggia.
“Nessuno dei manufatti abbattuti era destinato ad uso abitativo”, si legge nel decreto di sequestro preventivo del Gip del Tribunale di Foggia, Manuela Castellabate. “In quelle strutture si svolgeva attività di prostituzione – probabilmente con sfruttamento -, commercio in assenza di autorizzazioni e smontaggio di veicoli”. Una delle baracche abbattute era “adibita ad uso discoteca, e quattro strutture ad essa adiacenti” erano “destinate alla vendita abusiva di sostanze alcoliche”.
Tra i reati contestati anche quello di caporalato: probabilmente è lì che i caporali si recano per procacciare persone bisognose pronte a lavorare diverse ore al giorno come braccianti agricoli per pochi euro”.
L’operazione che ha coinvolto circa duecento uomini tra militari dell’esercito, poliziotti, carabinieri e finanzieri, è la seconda fase di una attività cominciata il 20 febbraio scorso che ha visto l’abbattimento di una discoteca, una casa a luci rosse e di un’officina.
L’agglomerato abusivo si è sviluppato lungo l’ex pista di un aeroporto militare, dove vivono almeno un migliaio di migranti. Un numero che raddoppia durante il periodo estivo quando la richiesta di manodopera per la raccolta di pomodoro aumenta.
Le indagini hanno avuto inizio con due incendi divampati il 30 ottobre e il primo novembre scorso in cui ha perso la vita un cittadino straniero. Nel corso dei mesi ci sarà, probabilmente, un progressivo smantellamento dell’insediamento abusivo.