Ci sono voluti dieci anni perché il sogno diventasse realtà. E per alimentare quel sogno, che si trasforma in nuovo traguardo per la medicina e la cura dei tumori, c’era bisogno che qualcuno affiancasse la Itel di Ruvo di Puglia. Azienda leader nel campo delle produzioni elettromedicali, un’eccellenza del territorio che guarda al mondo senza steccati, dove dieci anni fa si cominciò a progettare l’acceleratore di protoni. Una rivoluzione nella cura delle malattie oncologiche, un macchinario grazie al quale sarà possibile intervenire con maggiore precisione nella radioterapia. Un progetto per il quale era necessario individuare un partner finanziario per arrivare al traguardo. Quell’investimento, di quindici milioni di euro, sarà destinato, dal fondo ricerca e innovazione gestito da Equiter, alla Linear Beam una sorta di spin off della Itel, fondata e presieduta da Leonardo Diaferia. E’ lui a fare gli onori di casa, nel giorno in cui il progetto dell’acceleratore di protoni diventa realtà:
La cura dei tumori fa registrare un nuovo passo avanti, anche se, ricorda il professore Roberto Orecchia, direttore dell’Istituto europeo di oncologia, la prevenzione primarie resta fondamentale, in un paese come l’Italia dove la mortalità per tumore è diminuita, ma è in aumento il numero di tumori.