La pressione naturale del derby moltiplicata all’ennesima potenza. Lecce-Foggia non è una partita come le altre per Pasquale Padalino, che domani tornerà al Via del Mare da allenatore dei rossoneri. Ex discusso, foggiano di nascita e tecnico dei Satanelli, proprio un derby allo Zaccheria ha segnato la fine della sua avventura in giallorosso.
Dopo le esperienze da calciatore con entrambe le maglie ed una prima avventura sulla panchina del Foggia, nel 2016 il tecnico è chiamato a guidare il Lecce per portarlo in Serie B. Il duello per la promozione è proprio con i rossoneri, fino allo scontro diretto del 19 marzo. Per Padalino è una disfatta, il Foggia vince 3-0 ma il peggio deve ancora venire.
La sconfitta contro la squadra della propria città è un colpo che la tifoseria leccese non riesce a digerire. A ciò si aggiunge un abbraccio con Tommaso Coletti, autore del momentaneo 2-0: la contestazione nei confronti di Padalino diventa feroce, tra striscioni che chiedono l’esonero e lettere di tifosi che invitano il tecnico a preservare la propria dignità.
La società opta per il cambio in panchina. Padalino viene esonerato un mese più tardi, lasciando il Lecce ai playoff che poi perderà contro l’Alessandria. Le strade si separano come peggio non avrebbero potuto: emerge anche un contenzioso tra le parti, con la dirigenza che si rifiuta di mantenere a libro paga l’ormai ex tecnico. L’accordo con il Foggia, raggiunto a dicembre, pone fine agli ultimi strascichi, ma la tensione rischia di tornare a galla già sabato sera.
Il protagonista del weekend torna a Lecce da allenatore del Foggia, conscio dell’ambiente che troverà al Via del Mare. Un Via del Mare che, nonostante la Serie B raggiunta un anno più tardi, non ha dimenticato quel derby perso 3-0 e quell’abbraccio con Coletti. Mentre il campo sarà giudice sovrano, i riflettori saranno puntati su Pasquale Padalino.