Il mezzo quintale di marijuana era imballato in 26 pacchi e nascosto da un telo. A trasportare la sostanza stupefacente, su un gommone lungo sette metri e dotato di un potente motore fuori bordo, due cittadini albanesi che dalle coste del Paese delle Aquila avrebbero dovuto raggiungere quelle pugliesi per consegnare la marijuana destinata al mercato dello spaccio. Ad intercettare il gommone, al largo delle acque di Brindisi, sono stati i militari della Guardia di Finanza, con il supporto de mezzi aeronavali impegnati nell’operazione “Themis 2018” dell’agenzia Frontex. Dopo aver raggiunto il gommone, i militari hanno intimato l’alt ricevendo di tutta risposta il tentativo di fuga dei due scafisti.
E’ servito un breve inseguimento, con le vedette del Reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Bari, per abbordare il mezzo e fermarne la corsa. Sul gommone, guidato da due scafisti albanesi di 46 e 38 anni, erano nascosti sotto un telo i 26 pacchi di droga per complessivi 553 chili: la sostanza stupefacente, immessa sul mercato dello spaccio, avrebbe fruttato almeno cinque milioni di euro. I due scafisti sono stati arrestati con l’accusa di detenzione e traffico internazionale di stupefacenti, mentre il gommone è stato portato agli ormeggi della sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Brindisi.
L’operazione portata a termine dai militari delle Fiamme Gialle è anche il risultato dei proficui rapporti di collaborazione tra le varie Procure della Repubblica contro il traffico di stupefacenti sulla rotta balcanica. Gli scafisti scelgono il periodo estivo per intensificare i viaggi, per sfruttare la presenza di imbarcazioni da diporto nel mar Adriatico e confondersi con i turisti che incrociano sulle rotte del basso Adriatico. Dall’inizio dell’anno, sono state sequestrate 12 imbarcazioni, circa 13 tonnellate di marijuana e 31 sono gli scafisti arrestati dalla Guardia di Finanza in Puglia.