“Mancano otto giorni per lo sgombero della struttura e nonostante le promesse e gli annunci, una soluzione edilizia che possa ridare dignità alla giustizia barese non è stata ancora trovata”. È il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Francesco Minisci, a scendere in campo, denunciando come dopo tre mesi dalla dichiarata inagibilità del Palagiustizia di Bari (per rischio crolli e cedimenti strutturali), non sia stata individuata una risoluzione del problema.
Una situazione che si protrae ormai da tempo che da una parte rischia di bloccare l’intero sistema giudiziario pugliese e dall’altro versante, agevola l’insediarsi della criminalità.
I magistrati della Procura di Bari hanno così richiesto, con la massima urgenza, che venga individuata una soluzione al fine di assicurare il servizio giustizia e il perseguimento dei reati del territorio. Il procuratore Giuseppe Volpe ha parlato di “funzioni della Procura fortemente compromesse con conseguenti riflessi in tema di tutela dei diritti e della sicurezza delle persone”, evidenziando come siano state bloccate le indagini sulla criminalità foggiana, considerata una vera emergenza nazionale.
Mancano pochi giorni al termine fissato per lo sgombero del Palagiustizia e non è ancora stata prospettata una valida alternativa. Inoltre dal 30 settembre riprenderanno tutti i termini sospesi dal decreto legge dello scorso giugno.
Una situazione insostenibile la definiscono in tanti.
E ad intervenire sulla vicenda è stato anche il sindaco di Bari, Antonio Decaro che ha constatato l’interessamento del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede ma che allo stesso tempo ha chiesto di far fronte nel più breve tempo possibile all’emergenza.
“La giustizia penale a Bari non si può fermare- ha dichiarato il primo cittadino del capoluogo pugliese- Faremmo un favore ai criminali e questa città non se lo può permettere”.