“Vizi sull’Ilva, ma la gara non è nulla”. Lo scrive il Messaggero circa il parere dell’Avvocatura generale dello Stato, “da ieri sulla scrivania” del ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, sulla procedura di gara per la vendita dell’acciaieria. “Secondo il popolo dei social”, scrive invece il Sole24Ore,
“il parere dell’Avvocatura sarebbe già sulla scrivania del ministro da venerdì sera” ma “ad oggi nessuna conferma ufficiale è arrivata dal ministero”.
Per il quotidiano romano il Messaggero “l’Avvocatura nel parere elenca i principi giuridici applicabili alla materia, ma rimette al governo la scelta se quegli stessi principi sono tali da far annullare la gara, se esiste un interesse pubblico attuale e concreto all’annullamento, oppure se alla fine le conseguenze sono tali da far considerare non conveniente rimettere tutto in discussione”, sintetizzando: “Qualche vizio procedurale c’è, ma non è tale da far annullare automaticamente la gara, anche perché i vincitori hanno agito in buona fede”. Per cui “la decisione spetta al ministro” Di Maio. Il Sole24Ore spiega che “la sensazione, condivisa da alcuni osservatori vicino al dossier Ilva, è che l’Avvocatura si sia espressa e che non ritenga che ci siano i presupposti per annullare la gara di aggiudicazione”. In attesa delle decisioni del Governo, il fronte anti Ilva composto da associazioni e movimenti ambientalisti, si è fatto sentire con una iniziativa shock: nel quartiere Tamburi è stato affisso un manifesto funebre con la domanda: “Quanti altri bambini devono morire affinché Ilva raggiunga il pareggio di bilancio?”. Sarà esposto, fanno sapere i promotori, per 14 giorni consecutivi con in calce proposte chiare: “No Ilva. Chiusura, bonifiche, reimpiego dei lavoratori, riconversione economica. L’iniziativa, spiegano i promotori, vuole richiamare il Governo ad adottare misura a tutela dei tarantini.