“A me interessa evitare il ripetersi di tragedie di questa portata. Ho parlato con il premier Conte e lui mi ha incitato a rendere ancora più efficiente il sistema”. Obiettivo: creare una piattaforma di allerta che deve arrivare all’attenzione degli amministratori e dei cittadini. Per evitare che tragedie, come quella di lunedì scorso, possano ripetersi. Parola del capo della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli che si è recato in Calabria, a Civita, nella località nella quale, due giorni fa, un’improvvisa ondata di piena del torrente nelle Gole del Raganello, ha causato dieci vittime tra gli escursionisti e il ferimento di undici persone (tra i quali una bambina di dieci anni che ora versa in gravi condizioni).
Tre i pugliesi che hanno perso la vita: Gianfranco Fumarola, 43enne di Cisternino, la 27enne Miryam Mezzolla di Torricella e Claudia Giampietro di Conversano.
Sono stati rintracciati, e sono in buone condizioni, invece, altri tre giovani pugliesi di 21, 22 e 23 anni, che erano stati inseriti nella lista delle persone disperse dopo la piena del torrente. I tre si erano accampati in località Valle d’Impisa.
Intanto il Capo della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli, ha sottolineato la necessità di prestare attenzione alle allerte meteo, definendo la sciagura, una “tragedia che si sarebbe potuta evitare”. “Esiste una scala di allerta e intensità sulla base della quale scatta la comunicazione e se i tecnici, sulla base degli algoritmi e delle carte meteo, evidenziano un rischio di caduta di pioggia di un certo livello, noi ne dobbiamo prendere atto fosse una, dieci, cento volte”- ha ribattuto Borrelli che si è recato, presso l’ospedale di Castrovillari, a dimostrare vicinanza ai parenti delle vittime e alle persone rimaste ferite nella tragedia del Raganello.
Non dello stesso avviso il sindaco di Civita, Alessandro Tocci: “Mai nessun cittadino e associazione hanno segnalato situazioni di pericolo all’interno delle gole del Raganello”, ha dichiarato il primo cittadino del comune cosentino.
Nel frattempo si è all’opera per comprendere la dinamica dell’accaduto. “Verrà accertato tutto- ha affermato il questore di Cosenza, Giovanna Petrocca. “Quando si verifica una tragedia del genere- ha dichiarato Petrocca- probabilmente, anche per una serie di circostanze, problemi ci possono essere. Questi verranno accertati sia in sede penale che amministrativa”.
Oggi intanto verranno restituite le salme. Non sono previsti funerali collettivi. Ma ogni famiglia porterà a casa i propri cari.