Erano tre anni che i dipendenti non lavoravano, avanzavano intere mensilità di stipendi e la struttura, ad aprile commissariata dalla Regione e seguita da Marco Preverin, aveva debiti per 2 milioni e 116 mila euro, di cui oltre la metà erano maturati nei confronti dei collaboratori, nonché verso gli istituti previdenziali, per il pagamento di retribuzioni, compensi e tributi. Ma ad essere sospesi sono stati, soprattutto, i servizi di welfare che competevano all’Istituto.
“Abbiamo concluso un’ottima operazione della quale sono particolarmente soddisfatto – ha commentato il presidente Emiliano – Siamo riusciti a costruire un accordo per utilizzare tutto il personale dell’Istituto Maria Cristina di Savoia di Bitonto che oggi può essere finalmente redistribuito, ricollocato non solo all’interno della stessa ASL Bari ma anche nei Comuni vicini a Bitonto. Ci siamo riusciti grazie al lavoro del dottor Sanguedolce, ma prima ancora grazie anche all’impegno del dottor Montanaro”.