Atti di giunta e consiglio comunale, determine dei dirigenti e pagamenti: è questo il faldone di documenti sui quali lavorerà la commissione d’indagine nominata dal Prefetto di Foggia, per valutare possibili condizionamenti mafiosi nell’attività dell’amministrazione comunale di Cerignola.
E nel mirino della Commissione, composta dal vice prefetto aggiunto, Angelo Caccavone, dal tenente colonello dei carabinieri, Pierpaolo Mason e dal maggiore della Guardia di Finanza, Francesco Salanistro, sarebbe finita l’intera attività amministrativa del governo cittadino guidato da Franco Metta dal 2015 sino al luglio scorso.
I tre mesi di lavoro della commissione (ma il periodo potrebbe essere prorogato di altri novanta giorni) serviranno per puntare le attenzioni anche sulla cosiddetta tecnica dello spacchettamento negli affidamenti da parte dell’amministrazione comunale. Sotto esame, quasi certamente, potrebbe finirci la vicenda del Consorzio FG/4 e della SIA, con l’emergenza rifiuti della scorsa estate, ma anche assunzioni, incarichi, short list e consulenze oltre alle lottizzazioni e alle manutenzioni, incluse tutte le opere pubbliche e private realizzare dal 2015 ad oggi.
In attesa dell’esito del lavoro della commissione, nominata anche per il Comune di Manfredonia, a guida Pd con il sindaco Angelo Riccardi, un risultato negativo questa vicenda l’avrebbe già provocato. I due comuni, tra i più popolosi della provincia di Foggia, rischiano di pagare un dazio pesante sul danno di immagine, come sottolinea l’europarlamentare Elena Gentile.