Il governatore della Puglia- che prima di entrare in politica faceva il pm- è accusato di aver violato il divieto per i magistrati di iscriversi a partiti politici.
Il consiglio superiore della magistratura ha anche avviato negli scorsi anni un procedimento disciplinare: il processo era stato sospeso in attesa della pronuncia della Consulta che, lo scorso 4 luglio, ha giudicato “non fondate” le questioni li legittimità costituzionale riguardanti l’illecito disciplinare che vieta ai magistrati di iscriversi o partecipare in modo “sistematico e continuativo” alle attività dei partiti.
La procura generale della Cassazione ha chiesto per lui la condanna all’ammonimento, la sanzione più lieve. Ma il Csm ha sospeso il processo sollevando una questione di legittimità costituzionale.
La Corte deve decidere se sia in contrasto con la Costituzione la norma che non esclude dal divieto i magistrati che, come Emiliano, sono fuori ruolo, cioè in aspettativa per ragioni elettorali. Slitta così al prossimo gennaio, a quanto si apprende, l’udienza del processo davanti alla sezione disciplinare del Consiglio Superiore della magistratura.