Quasi undici ore trascorse in aula, nella seduta fiume e accesa del Consiglio comunale di Andria che ha consegnato il verdetto: è stato approvato, con 18 voti favorevoli, il piano di riequilibrio finanziario pluriennale. A sostenerlo è stata la maggioranza mentre le minoranze hanno abbandonato l’aula, non partecipando alla votazione.
Ora, entro dieci giorni, il provvedimento dovrà essere inviato al Ministero degli Interni e poi verrà trasmesso alla Corte dei Conti, che nei prossimi mesi dovrà pronunciarsi sulla fattibilità del piano di rientro redatto e presentato.
Nel caso in cui dovesse ottenere il consenso, il Comune di Andria, avrà dunque la possibilità di ripianare i propri debiti nell’arco di 15 anni.
Nel corso della massima assise, Forza Italia ha richiesto e ottenuto la non esternalizzazione del servizio tributi. Mentre l’emendamento di Antonio Nespoli (con la riduzione degli assessori da nove a sei e con una diminuzione delle indennità del 50%) diventa atto di indirizzo.
La maggioranza ha descritto l’approvazione del piano di riequilibrio come “necessaria e come un’azione di responsabilità nei confronti della città”.
Ma non tutti, all’interno della maggioranza, hanno appoggiato il percorso intrapreso dall’amministrazione Giorgino.
Decisamente più critica la posizione del centrosinistra, che non ha condiviso quanto sottoscritto nel piano di riequilibrio.