Delusione mista a rassegnazione, contestazione, penultima difesa del campionato e penultimo posto in classifica. Questi gli ingredienti che caratterizzano l’avvicinamento del Foggia al derby “salvezza”, tra virgolette, contro il Taranto in programma venerdì sera allo “Zaccheria” e sul canale 14 di Antenna Sud. Una partita tutt’altro che banale, è sfida tra penultima e ultima, è la prima di Ezio Capuano davanti ai suoi nuovi (ed inviperiti) tifosi, in una piazza spaccata tra chi sembra fiducioso sul suo apporto e chi gradirebbe altro, la prima contro il suo Taranto da ex, otto giorni dopo le tanto discusse dimissioni. Un incrocio giunto prima del tempo, crocevia fondamentale per un Foggia troppo brutto, finora, per essere vero. Andrà messa da parte l’emozione dei due anni appena conclusi, ma questo Capuano lo sa, il pugno duro del tecnico campano si è fatto vedere, e sentire, già nella sua prima uscita ad Avellino: sostituzioni immediate per chi non segue le indicazioni, su tutti Millico ed Emmausso, bersagliati dal tecnico in conferenza stampa post-gara, e con tanto di doppia seduta per tutta la squadra al rientro in Capitanata.
Le statistiche piangono: 5 punti in 7 gare, 14 reti incassate per una media esatta di due a partita, ancora zero nella casella vittorie allo “Zac”. Quella contro il Taranto può essere l’occasione giusta per sfatare questo tabù, impossibile però senza trovare quell’equilibrio finora mancato. Capuano ci sta provando, lo dimostra lo schieramento a cinque del “Partenio”, un 5-4-1 mascherato da 3-4-2-1 in cui è fondamentale il sacrificio dei trequartisti, i tanto chiacchierati Millico ed Emmausso o Zunno e Orlando, questo lo sa soltanto lui. Il centrocampo sarà orfano dello squalificato Danzi e, probabilmente, dell’infortunato Da Riva, la difesa invece ritroverà Ercolani, che se la vedrà con Camigliano, Carillo e Parodi per una maglia da titolare. Ballottaggio serrato tra Murano e Santaniello.