San Ferdinando e Canosa. Queste le tappe di un vero e proprio pellegrinaggio calcistico che ha visto sotto i riflettori il Bisceglie Calcio negli ultimi mesi. Un viaggio forzato, più che voluto, che riflette le difficoltà logistiche che sta fronteggiando la società del presidente Racanati dopo la chiusura del “Gustavo Ventura”. La finale di andata dei playoff nazionali di Eccellenza contro il Costa d’Amalfi è stata l’ultima partita andata in scena nel primo impianto cittadino, chiuso nelle settimane successive per consegnare nuova vita a un manto erboso consumato e deturpato.
Le operazioni per rendere nuovamente fruibile il “Ventura”, però, sono cominciate in netto ritardo rispetto alla tabella di marcia stilata dall’Amministrazione Comunale, costringendo il Bisceglie a cercare asilo negli impianti limitrofi: dal “Comunale” di San Ferdinando al “San Sabino” di Canosa, passando per il “Di Liddo”, casa dell’Unione Calcio Bisceglie e di altre realtà sportive. La luce in fondo al tunnel, in ogni caso, comincia a intravedersi. Conclusi i preparativi per l’allestimento del cantiere, i lavori sul rettangolo di gioco dello stadio ‘Gustavo Ventura’ sono finalmente partiti e nel corso di questi mesi sarà realizzato un manto erboso artificiale di ultima generazione.