“L’attività operativa di tutte e tre le forze di polizia verrà ulteriormente implementata e si cercherà sempre di più di andare incontro a quelle che sono le esigenze dei nostri cittadini”.
Risposte rincuoranti durante l’intervista al Questore di Bari, Carmine Esposito, per far luce in merito allo spostamento dei 100 uomini. Questi furono inviati a Bitonto dall’ex Ministro Minniti, subito dopo l’omicidio Tarantino del 30 dicembre scorso, e poi spostati in parte ad agosto a Bari da Matteo Salvini: “Una parte delle risorse che ci sono state fornite con grande sacrificio dal Ministero dell’Interno, dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, è stato semplicemente spostato, una parte è stato spostato da Bitonto a Bari città per tenere maggiormente sotto controllo alcuni quartieri della città: in particolare Japigia, Madonnella, Libertà, che sono i quartieri dove si sono evidenziati dei fenomeni di allarme e dove questa sensazione di insicurezza da parte dei cittadini è particolarmente accentuata”
Di certo non si può parlare più di emergenza criminalità sul territorio barese e a dirlo sono i dati: “La nostra attività nei dati che ci vengono forniti, dati ufficiali del Ministero dell’Interno, ci dicono di una situazione che non crea un allarme sociale, così come in altri momenti storici. Affrontiamo le situazioni: non c’è un fatto criminale sul quale le nostre forze di Polizia, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, non intervengano e forniscano risultato utile. Nell’ultimo anno, nell’ultimo semestre, in particolare c’è stato un vertiginoso calo della delittuosità. Noi siamo degli analisti, dei tecnici della materia e dobbiamo esaminare dei dati oggettivi”.
Quel che resta è la percezione dei cittadini, il sentimento di insicurezza che molto spesso è più forte da scardinare: “Questa emergenza è relativa alla sicurezza avvertita dai cittadini che non va mai sottovalutata perché il termometro delle varie situazioni sono i sentimenti, il sentire della gente comune. Quello che invece va corretto è il sentimento, le sensazioni di insicurezza che continuano a pervadere la nostra collettività, quella di Bari, quella di Bitonto e che noi non sottovalutiamo.
Il Capo della Polizia in recenti interventi ha fatto riferimento proprio al sentimento di insicurezza della collettività dei cittadini. Noi dobbiamo andare incontro a questa esigenza, dobbiamo capire meglio quali sono i bisogni della collettività. Dobbiamo rendere il nostro operato sempre più confacente a quelle che sono le esigenze della nostra collettività, anticipare persino i bisogni dei cittadini e questo ci rende ancora di più protagonisti della nostra storia, delle nostre tradizioni”.
L’invito è sempre quello di denunciare: Assolutamente. Non solo alla Polizia di Stato, ma a tutte le Forze di Polizia, a tutti gli attori che contirbuiscono alla sicurezza nel nostro Paese. Denunciare è una forma di collaborazione doverosa. Oggi si parla tanto di cittadinanza attiva che è quella che vede al centro delle nostre attenzioni sicuramente i cittadini, ma i cittadini devono avvertire il senso del Paese, della Nazione, dello Stato. E quindi partecipare in quota a queste forme di collaborazione che consentono di portare a termine dei risultati incoraggianti sul piano del contrasto alla criminalità e sul piano della sicurezza.