Nessuna revoca per il Fabrizio Bezzo, il docente dell’Università di Padova, nominato dal giudice nella consulenza collegiale che stabilirà se il gasdotto Tap – Snam sia soggetto alla direttiva Seveso, sui rischi di incidenti rilevanti per l’ambiente.
Il professore resterà, quindi, nel pool di esperti che dovrà indicare se l’impianto superi o meno la soglia delle 50 tonnellate di portata di gas, potenzialmente presente nel terminale di ricezione e se sua classificabile come stabilimento complesso, nella piana di zona Masseria del Capitano a Melendugno.
Il problema della vicinanza professionale e anche personale al professore consulente Tap Giuseppe Maschio, era stata sollevata dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, ma l’istanza a firma del procuratore capo di Lecce Leonardo De Castris per revocare la nomina di Bezzo è stata respinta dal Gip Cinzia Vergine.
La mancata revoca al momento mantiene inalterata la tabella di consegna della consulenza, prevista entro il 28 novembre. Le proroghe, sono state accordate a Bezzo, per i problemi di complessità della perizia dal punto di vista normativo e tecnico. Nonché a reperire le informazioni necessarie a tirare le conclusioni.
Tra le risposte anche il frazionamento dell’impianto Tap – Snam che non è chiaro se debbano essere considerati un’unica opera. Questo ha dato vita all’ipotesi di truffa e nel registro degli indagati risultano iscritti Gilberto Dialuce, direttore generale per la Sicurezza, l’Approvvigionamento e le Infrastrutture energetiche del Ministero dello Sviluppo economico, Clara Risso, legale rappresentante di Tap, e Michele Elia, country manager Tap.
Al momento, il cantiere di San Basilio è bloccato, invece, da un’ordinanza del sindaco Marco Potì e quello di località le Paesane dal sequestro della Procura.
In mare proseguono invece i lavori di posizionamento del palancolato sottomarino, di fronte alla costa di San Foca. Gli attivisti, intanto, continuano a sorvegliare la zona.