Le bombe esplodono per la quinta volta in città, minando la percezione di sicurezza dei cittadini di Andria, oltre che il lavoro di esercenti e imprenditori, cuore dell’economia andriese. Nonostante ciò le denunce sembrano calare, un dato che preoccupa non poco istituzioni e forze dell’ordine.
È quanto emerso ieri nel corso della nuova riunione dell’Osservatorio sulle tensioni economico sociali, svoltosi al palazzo di città di Andria durante la quale si è discusso ovviamente dei recenti episodi criminosi
L’ordigno esploso nella notte tra venerdì e sabato scorsi, ha causato ingenti danni non solo economici ma morali ai gestori dell’attività I-good in via Don Riccardo.
Seppur Dai dati resi noti nella sala consiliare del comune di Andria che evidenziano un calo del –20,84% sul totale dei reati commessi, la città non sembra versare in un clima di tranquillità. Bersaglio della criminalità anche l’oratorio San pio della parrocchia delle Sacre Stimmate che ha subito parallelamente agli atti intimidatori, un furto. Sono stati portati via gli strumenti per lo svolgimento delle attività ludiche dei ragazzi.
Il Parroco, mosso da animo benevolo, ha invitato a restituire il materiale informatico, comprendendo le ragioni che hanno spinto i ladri a compiere questo gesto. Intanto i vertici del comando dell’arma, membri dell’osservatorio sulle tensioni economico sociali e i rappresentanti della società civile, il prefetto e i membri ecclesiali, durante la discussione hanno espresso la volontà di collaborare congiuntamente.
Sarà costituito in tempi brevi uno sportello Anti-racket per estirpare questo fenomeno, anche in forma anonima, dal territorio andriese e non solo.
L’allarme sicurezza sta risuonando più volte nell’intera provincia; solo attraverso l’intensificazione delle denunce e apertura di punti di ascolto come questi, sarà possibile far risuonare il verbo della legalità.