Sono state attivate anche in provincia di Foggia, con un occhio particolare sul Gargano, le ricerche di Marco Raduano, 39enne Boss della Mafia Viestana – detto “Pallone” -, evaso ieri dal carcere di massima sicurezza di Badù e Carros di Nuoro, in Sardegna.

In queste ore è scattata la caccia all’uomo con controlli e posti di blocco anche in porti e aeroporti.

Il capoclan del gruppo Lombardi-Scirpoli, detenuto al regime di 41bis, è riuscito a scappare calandosi dal muro di cinta con un lenzuolo, nonostante fosse rinchiuso con il regime di Alta Sicurezza.

Il momento della fuga è stato anche ripreso dalle telecamere.

Raduano stava scontando una condanna definitiva di 19 anni di reclusione per associazione a delinquere e traffico di droga aggravato dal metodo mafioso ed è sotto processo per la maxi inchiesta “Omnia Nostra”, accusato anche di omicidio.

Tutti episodi che si inseriscono nella rivalità tra il clan di cui Raduano fa parte, con un ruolo apicale, e il clan dei montanari Li Bergolis-Miucci-Lombardone.

“L’ennesima evasione di un pericoloso detenuto può solo confermare la crisi del sistema dell’esecuzione penale italiana – ha denunciato Mimmo Nicotra, Presidente della Confederazione Sindacale Consipe: la Polizia penitenziaria italiana è numericamente inadeguata”.

Fa eco anche il Segretario Regionale del Sappe per la Sardegna del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Luca Fais: In diverse occasioni avevamo segnalato la carenza di personale di polizia penitenziaria che impedivano di assicurare una scrupolosa vigilanza in visione della tipologia di detenuti reclusi nell’istituto di Nuoro”.

Per Donato Capece, Segretario Generale del Sappe, “quel che è successo è di inaudita gravità ed è la conseguenza dello scellerato smantellamento delle politiche di sicurezza delle carceri.

 

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