L’approvazione degli assestamenti di bilancio era un atto dovuto del consiglio comunale di Andria, anche per dare seguito alla delibera di Giunta dello scorso 30 novembre. Sul provvedimento, approvato a maggiorana, con l’astensione dei consiglieri di centro destra e del gruppo “Movimento pugliese” (e l’assenza ai lavori del Movimento Cinque Stelle) hanno sollevato critiche proprio gli esponenti di Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Lista Scamarcio sindaco: “Desta perplessità il taglio di centinaia di migliaia di euro operato su alcuni capitoli di spesa destinati a fronteggiare le povertà, in teoria recuperati nell’assestamento del prossimo anno, ma di fatto, ad oggi, tagliati” si legge in una nota ufficiale.
La lotta povertà, sostengono gli esponenti del centro destra, è stato uno dei baluardi dell’attuale amministrazione durante la campagna elettorale e per questo, scrivono i consiglieri d’opposizione, pensavamo che godessero di una garanzia inattaccabile. A quel taglio di centinaia di migliaia di euro, si aggiungono i 146mila euro inizialmente previsti per il finanziamento delle scuole partitarie (somma anche quella tagliata) e l’approvazione di un debito fuori bilancio di duecentomila (comunque rateizzato) per il pagamento della parcella di un professionista barese.
“E proprio su questo ultimo provvedimento i consiglieri di centro destra puntano il dito contro l’amministrazione comunale: “C’erano altre priorità in questa emergenza pandemica” dichiarano. Ani sull’emergenza si chiede di sapere quali iniziative saranno messe in campo per contrastare la diffusione del contagio. Intanto l’amministrazione comunale, attraverso gli uffici finanziari, risponderà ai chiarimenti richiesti dalla Corte dei Conti sul piano di riequilibrio che dovrà essere approvato o bocciato dall’organo di controllo. Nell’attesa l’amministrazione Bruno porta a casa il primo risultato.