Siamo in riserva. Si chiama così la nuova campagna di comunicazione dell’Acquedotto Pugliese che pone l’attenzione sulla crescente indisponibilità di acqua causata dalla insufficienza delle precipitazioni. L’immagine scelta evoca l’immagine del tachimetro dell’auto, con la lancetta che lambisce la zona “dalla riserva”.
In base alle recenti analisi sulla disponibilità idrica, infatti, dalle sorgenti si registra una riduzione del 12% rispetto allo scorso anno e del 16% rispetto al dato medio degli ultimi 10 anni. Le acque del Fortore – uno dei principali invasi da cui Aqp preleva la risorsa – in scarsità di precipitazioni, sarà destinato a diminuire ulteriormente. Non è rassicurante nemmeno lo scenario dei pozzi di falda profonda, dove l’incremento del prelievo, può comparte il rischio di salinizzazione delle acque. “I cambiamenti climatici e la situazione delle fonti impongono una seria riflessione sulla gestione della risorsa – ha commentato il presidente dell’Aqp Simeone Di Cagno Abbrescia -. È necessario che ognuno svolga la sua parte per continuare a garantire un bene così prezioso a 5 milioni di cittadini”.
L’azienda, intanto, è impegnata nella ricerca di nuove fonti, progetta la realizzazione di dissalatori nella provincia di Taranto e nelle Isole Tremiti, pensa al riuso virtuoso delle acque di depurazioni e opera il risanamento delle reti. Su quest’ultimo punto sono in corso azioni straordinarie per 80 milioni di euro in 21 comuni pugliesi e presto prenderà avvio il risanamento di Reti 4 che prevede un investimento di 637 milioni di euro per la distrettualizzazione e sostituzione delle tubature in 94 Comuni. Un vasto programma, dunque, in sinergia con la Regione Puglia che prevede, nei prossimi anni, di arrivare a recuperare fino a 80 milioni di metri cubi di acqua. Ora però tocca fare la propria parte durante questo periodo di emergenza: alzare il piede dall’acceleratore e ad usare l’acqua con parsimonia.