Dovrà rispondere anche di omicidio volontario, aggravato dalle sevizie e dalla crudeltà, l’uomo di 26 anni, di nazionalità marocchina, già arrestato per una rapina a due anziani coniugi di Andria, avvenuta il 18 novembre scorso nella loro casa di campagna. La donna, una 78enne, è morta dopo sei giorni al “Bonomo” di Andria a causa del grave trauma cranico provocatole dai colpi inferti dal giovane con una stampella.
A confermare l’ipotesi che la morte sia la conseguenza delle percosse subìte, ci sono, secondo la procura di Trani, i primi esiti dell’autopsia: il decesso è conseguenza di una emorragia interna provocata dai colpi inferti. Il giovane era entrato nella casa di contrada Zagaria e aveva aggredito subito il marito della vittima, stringendogli le mani al collo e colpendolo con calci e pugni al corpo e al viso per farsi consegnare oggetti di valore.
Subito dopo l’uomo aveva sottratto la stampella che la donna usava per muoversi per poi colpirla più volte alla testa. Ad allertare i carabinieri era stato un vicino che, avendo sentito gridare aiuto, era uscito e aveva visto uscire uno sconosciuto. Sul posto erano arrivate prima alcune guardie campestri e il 26enne, dopo aver colpito violentemente la loro auto, si era rintanato in casa. I militari, sopraggiunti poco dopo, lo avevano trovato chiuso in una piccola stanza della casa, intento a cercare denaro e a mettere tutto a soqquadro.
Il 26enne era privo di documenti, senza fissa dimora e senza occupazione, identificato esclusivamente sulla base del foto segnalamento. L’uomo era stato così arrestato per tentata rapina, lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento e su disposizione del pm di turno della Procura di Trani era stato portato subito in carcere. Ora la sua posizione si è aggravata con la morte dell’anziana.